Autore: Anonimo fiorentino
Cronologia: Rinascimento
Datazione: 1550 – 1599 c.a.
Tipologia: Bassorilievo
Dimensioni: 63 x 95 cm
Luogo di conservazione: Museo Nazionale del Bargello a Firenze (FI)
Il rilievo in stucco raffigurante Alfeo e Aretusa in amore.
Il mito di Aretusa è tra i più noti della Sicilia. La ninfa al seguito di Artemide, la dea della caccia, fu vista dal giovane Alfeo mentre correva libera nei boschi e se ne innamorò perdutamente, ma Aretusa non ricambiava il sentimento, fuggendo da lui, finché stanca delle sue insistenze chiese aiuto ad Artemide, la quale la avvolse in una spessa nube sciogliendo la giovane in una fonte sul lido di Ortigia. A quel punto Alfeo chiese aiuto agli dei, che lo trasformarono a sua volta in un fiume, il quale nascendo dalla Grecia e percorrendo tutto il Mar Ionio riuscì ad unirsi all’amata fonte.
Ancora oggi il mito rivive nell’isola di Ortigia grazie alla cosiddetta Fonte Aretusa, uno specchio di acqua che sfocia nel Porto Grande di Siracusa.
La leggenda di Alfeo trae origine dal fiume omonimo del Peloponneso, in Grecia, e da una fonte di acqua dolce, detta localmente Occhio della Zillica, che sgorga nel Porto Grande di Siracusa a poca distanza dalla Fonte Aretusa. Nello specchio d’acqua della Fonte Aretusa sono presenti gli unici papiri selvatici di tutta l’Europa, pianta che cresce spontanea solo in Egitto.