Autore: —
Cronologia: Roma augustea
Datazione: 9 a.C.
Tipologia: Epigrafe
Luogo di conservazione: Lungotevere in Augusta (Roma)
Le Res gestae divi Augusti, cioè “Le imprese del divino Augusto”, o “Index rerum gestarum”, sono un resoconto redatto dallo stesso imperatore romano Augusto prima della sua morte e riguardante le opere che compì durante la sua lunga carriera politica. Il testo ci è giunto inciso in latino e in traduzione greca sulle pareti del tempio di Augusto e della dea Roma il Monumentum Ancyranum ad Ancìra, in latino Ancyra, ovvero l’odierna Ankara in Turchia.
Le volontà di Augusto, espresse nel rotolo contenente le sue imprese e da lui affidato alle Vestali assieme al testamento, le disposizioni per il suo funerale e ad un bilancio dello stato redatto un anno prima di morire, il testo delle Res Gestae doveva essere inciso su tavole di bronzo da porre davanti alla sua tomba: il Mausoleo di Augusto. Il luogo scelto da Augusto aveva una valenza fortemente ideologica, infatti prima di lui erano stati sepolti tutti coloro che erano connessi alla nuova dinastia, quali: Marco Claudio Marcello, Agrippa, Druso maggiore, la sorella Ottavia, Lucio e Gaio Giulio Cesare, ovvero i nipoti designati alla successione. Il luogo ideale nel quale esporre le Res Gestae, grazie al quale il lettore sarebbe stato indotto, non solo dalle parole, ma anche dal contesto architettonico, a non distinguere la storia dalle imprese private e la memoria pubblica da quella privata.