Autore: sconosciuto
Cronologia: Altomedievale
Datazione: V secolo
Tipologia: Mosaico
Luogo di conservazione: Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna (RA)
Poiché Galla Placidia soggiornava frequentemente a Costantinopoli, si ritiene che l’artista incaricato dei mosaici fosse bizantino. Forse è più corretto pensare ad una partecipazione di maestranze di diversa provenienza, poiché la volumetria realistica delle figure rimanda più a un ambito romano-occidentale che alle figure ieratiche e ai volumi privi di consistenza dello stile bizantino-orientale.
Le lunette della cupola presentano coppie di Apostoli, con le braccia alzate in adorazione verso il centro ideale dell’edificio, la Croce. Le colombe, sul prato tra gli Apostoli, simboleggiano le anime di fronte alla fonte della grazia divina. Al centro si aprono le finestre, coperte con lastre traslucide di alabastro; anche la luce, come in tutta l’arte ravennate, rivestiva qui un ruolo simbolico di rappresentazione di Dio.
Le volte a botte e gli archi dei bracci sono riccamente decorati con festoni di fiori e frutta e intrecci geometrici.
Nella lunetta opposta all’ingresso si trova la raffigurazione di San Lorenzo sulla graticola che entra correndo dalla destra, recando una larga Croce sulla spalla, mentre con l’altra mano regge un libro aperto con scritte ebraiche. Egli si rivolge alla graticola sul pavimento e ad un armadietto che contiene i Vangeli i quali sono simboli della Fede. Il santo è rappresentato mentre si avvicina al martirio (festinat ad martyrium). La raffigurazione è stata a lungo identificata con quella del santo martirizzato sulla graticola, anche per il culto di cui era onorato a Ravenna. È stato anche proposto tuttavia che non si tratti di San Lorenzo bensì del Cristo, pettinato alla siriana, che indica i quattro Vangeli come simbolo della Verità, mentre sulla graticola bruciano libri eretici.