Gli scavi realizzati nel 1847 in occasione della costruzione di Palazzo degli Studi (oggi del Tribunale) hanno permesso di riportare alla luce un ampio settore del tessuto urbano della città di età romana imperiale, riferibile a porzioni di tre isolati divisi tra loro da strade lastricate larghe 4 metri.
Dalle planimetrie realizzate all’epoca da Luigi Bettoli e Pier Luigi Montacchini è possibile riconoscere i resti di un’edilizia pubblica, forse d’origine sacra e termale, accanto a quelli di edifici privati. I rinvenimenti consistevano in canalizzazioni, pavimenti, vespai, brani murari spesso solamente in fondazione, intonaci e stucchi crollati e frantumati, così come stoviglie domestiche, materiali che hanno permesso di ricostruire la distribuzione topografica e spaziale degli edifici.
Più tardi, tra il 1946 e il 1947, all’angolo tra Piazzale Corte d’Appello e Vicolo San Marcellino vennero ritrovati tratti di un cardine, lastricato con ciottoli del torrente e fiancheggiati da un marciapiede in laterizi sesquipedali disposti a coltello.
Bibliografia: M. CATARSI, Storia di Parma. Il contributo dell’archeologia, in Storia di Parma 2009, pp. 400-402; ; G. BIGLIARDI, Atlante Archeologico del Comune di Parma, 2010.
In copertina: Area del Palazzo degli Studi (oggi del Tribunale) con resti di edifici di età imperiale (parti chiare) rilevata da Luigi Bettoli e disegnata da Pier Luigi Montacchini, MANPr, Archivio Stampe e Disegni. (Scansione di foto SAER).