06. Parma Romana: Mura urbiche

È molto probabile che già in età repubblicana il nucleo originario della colonia fosse dotato di una cerchia muraria, esattamente come la maggior parte delle altre città romane della Cisalpina, ma ad oggi non possediamo alcuna traccia archeologica a riguardo.

È possibile che il circuito murario, eretto inizialmente per scopi militari, avesse nel corso del tempo perso il suo motivo d’essere, in particolare in seguito al clima di pace portato da Augusto, e per questo probabilmente venne in parte o totalmente smantellato, per essere ripristinato solamente in età tardoantica; a quest’epoca appartengono, infatti, le uniche tracce archeologiche finora nota di mura urbiche.

In un’iscrizione viene citato un ricco parmense di nome Munazio Apsirto, che in età augustea si impegnò a lastricare a sue spese il decumanus maximus nel tratto del Forum all’ingresso e a monumentalizzare la porta della città; l’intervento testimonia dunque la preesistenza di una porta e di conseguenza delle mura urbiche, senza le quali la porta non avrebbe avuto alcun senso.

Tratto di mura di età romana rinvenute a Modena (SBAER)

Un altro indizio circa la presenza delle mura è dato dal fatto che la colonia gemella di Parma, Mutina (Modena), doveva essere murata così come lo erano anche Regium Lepidi (Reggio Emilia) e Bononia (Bologna). Visto l’andamento modulare e parallelo tipico dell’organizzazione delle antiche colonie romane, un’edilizia troppo differente tra due colonie gemelle risulterebbe atipica. Infine, ricordiamo che Cicerone accomunò Parma e Bologna definendole oppidum, cioè città fortificate.

 


Bibliografia: M. CATARSI, Storia di Parma. Il contributo dell’archeologia, in Storia di Parma, 2009, p. 488; G. BIGLIARDI, Atlante Archeologico del Comune di Parma, 2010.
In copertina: Tratto di mura d’età romana rinvenute a Modena (SBAER).