Autore: sconosciuto
Cronologia: Etrusco
Datazione: II-I sec. a.C.
Tipologia: Urna cineraria
Luogo di conservazione: Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (Perugia)
Urna di tipo chiusino: terracotta policroma decorata a stampo. Tema della cassa: Echetlos combatte con l’aratro a Maratona.
L’uso di urne, contenitori di diversa forma e materiale destinati a conservare i resti combusti del defunto, è legata in Etruria alla pratica funeraria dell’incinerazione. L’urna è solitamente un monumento eseguito su commissione, anche se non mancano esempi di contenitori usati per svolgere tale funzione in via secondaria, in particolare ceramiche.
L’urna è realizzata in terracotta di colore beige scuro con esili tracce di ingobbiatura bianca in esterno e lievi tracce dell’originaria policromia. Il coperchio è di forma rettangolare e con gli spigoli arrotondati, ed è sormontato dalla rappresentazione della defunta eseguita a stampo. Il personaggio femminile è recumbente sul fianco sinistro, appoggiata col braccio sinistro su un cuscino e con il corpo leggermente in torsione, mentre le gambe sono flesse e leggermente divaricate. La cassa ha la forma di un parallelepipedo a base rettangolare, con una sensibile rastremazione nella parte inferiore.
La decorazione della cassa, che occupa solamente la fronte, è composta da una scena figurata che rappresenta un episodio del mito greco: Echetlos che combatte a Maratona. Echetlos era un contadino che comparve improvvisamente durante la battaglia di Maratona, e ingaggiò un combattimento contro i nemici Persiani armato del solo vomere dell’aratro.
A partire dalla metà del terzo secolo avanti Cristo, i rilievi delle casse, con scene inizialmente di carattere funerario, accolgono anche episodi del mito greco attinti dalla cultura figurativa ellenistica. La selezione dei soggetti riflette un mondo di valori ideali ed etici, attivo presso la committenza colta, trasferito nella simbologia funeraria.