I capolavori di Spina in mostra a Ferrara

I capolavori di Spina in mostra a Ferrara

Dal 18 dicembre al 5 marzo il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ospita la mostra “Spina dei capolavori”, un’occasione unica per vedere alcuni dei più importanti reperti provenienti dell’abitato etrusco di Spina.

Domenica 18 Dicembre alle ore 15 verrà inaugurata la nuova mostra “Spina dei capolavori” presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara con alcuni dei più importanti reperti provenienti dalle necropoli dell’abitato etrusco di Spina (Comacchio – FE).

Nelle ultime settimane abbiamo parlato spesso di Spina ed è con vivo piacere che vi presentiamo questo evento espositivo, strettamente collegato ai modelli tridimensionali che abbiamo recentemente realizzato e che saranno visibili all’interno della mostra (oltre che esserlo già sul nostro sito web).

Si tratta di un’occasione imperdibile, non solo perché fruizione e conservazione si incontrano in un connubio lungimirante, ma anche perché sarà possibile ammirare, per la prima volta insieme, alcune tra le più importanti testimonianze della civiltà etrusca in Emilia-Romagna tra VI e IV secolo a.C.

Alle ore 15 è prevista l’inaugurazione a cura della Direttrice del Museo, Dott.ssa Paola De Santis, dopodiché si potrà seguire un interessante percorso tematico attraverso una selezione di reperti archeologici rinvenuti tra gli Anni ’20 e ’50 nelle due grandi necropoli della Valle Trebba e Valle Pega, rispettivamente a nord e a sud dell’antico abitato di Spina.

Corredi funerari e servizi per il rito del simposio vi sveleranno segreti e miti della cultura etrusca, una cultura che, come mostrano le scene mitologiche finemente dipinte su vasi e piatti in terracotta, subì profondamente l’influenza del mondo ellenico. Ogni frammento raccolto dai dossi della laguna di Spina e ogni più piccola parte di queste forme vascolari sono stati ricomposti con estrema attenzione, con il fine ultimo di restituirne la forma e l’iconografia originaria, oltre che il valore intrinseco delle tematiche affrontate.

Un caldo invito a riscoprire il passato e il nostro territorio è lo scopo di questa mostra.

Tra le tante opere esposte ve ne segnaliamo due in particolare: il Cratere del Pittore di Chicago e il Kelebe a figure rosse con Minotauro, entrambi di produzione attica e databili all’età classica (V secolo a.C.).

Il Cratere del Pittore di Chicago, che potrete ammirare per la prima volta insieme al suo corredo completo, è decorato con due scene fortemente influenzate dalla cultura greca. Su un lato è raffigurata la partenza di un guerriero, a cui viene consegnata una spada da parte di un personaggio femminile, ritratto nell’atto di alzare un lembo della veste con gesto di saluto. L’interpretazione più coerente è che si tratti di Ettore, vestito delle nefaste armi di Patroclo, che saluta per l’ultima volta la moglie Andromaca presso le Porte Scee, appena prima dello scontro con Achille che gli sarà fatale.

Sul lato opposto del cratere è rappresentata la premessa alla fine della guerra di Troia, resa dalla raffigurazione dei capi e dei saggi di Ilio, tra cui un anziano indovino che si copre il volto con una parte della veste, come se non volesse ascoltare né assistere a ciò che già ha visto nella propria mente. Il giovane raffigurato davanti a lui è probabilmente il principe Paride, ritratto mentre tenta di opporsi alla decisione di restituire Elena al marito Menelao prima che il conflitto diventi inevitabile.

La seconda opera che vi presentiamo, il Kelebe a figure rosse, è una forma vascolare generalmente usata per bere il vino durante il simposio, ma talvolta usata anche al termine dei banchetti funerari per conservare le ceneri del defunto.

Sul lato principale è rappresentato Teseo che, con mano ferma e decisa, colpisce il Minotauro. Questi, ferito, si appoggia alla roccia alle sue spalle, mentre un personaggio sulla destra, probabilmente Minosse, fa segno all’eroe di allontanarsi dal Palazzo di Cnosso, cui alluderebbe la presenza della colonna dorica. Il momento cruciale del mito è narrato con un realismo così vivido e cruento da avere pochi riscontri altrettanto emblematici.

Non dimenticate che molti dei capolavori che saranno in mostra a Ferrara sono già on-line sul nostro sito. Grazie ai modelli tridimensionali fruibili sia da smartphone che da PC, potete facilmente cogliere tutti i dettagli stilistici e l’espressività dei volti, frutto dell’abilità tecnica degli artisti classici.

16/12/2016 / by / in

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